Nel 1964 Modugno decide di cambiare casa discografica per passare alla Curci, e la prima incisione con la nuova etichetta è la canzone Tu si' 'na cosa grande, che vince il Festival di Napoli di quell'anno. La Fonit Cetra decide di sfruttare il successo della canzone e pubblica un 45 giri con una registrazione dello stesso brano che Modugno aveva effettuato qualche mese prima; inoltre ristampa molti vecchi 45 giri del cantautore con nuovo numero di catalogo e, infine, dà alle stampe anche un 33 giri intitolato Modugno con alcune vecchie canzoni e tre inediti su LP, Tu si' 'na cosa grande, Che me ne importa...a me, che aveva partecipato al Festival di Sanremo 1964, e La mamma, cover di un brano di Charles Aznavour (scritto insieme a Robert Gall, paroliere padre della cantante Françoise Gall).
I video (musicali e non) più interessanti. Anche tu puoi inviare le tue produzioni a: acchiappaospiti@posta.it
lunedì 30 giugno 2008
Paolo Belli
Paolo Belli a sei anni prende già lezioni di pianoforte e a tredici, dopo essersi iscritto al conservatorio di Reggio Emilia, comincia a comporre le prime canzoni ispirato dal Rhythm & Blues. Di notte suona nei locali e di giorno, per guadagnare, fa mille mestieri. Alla fine dell’84 incontra alcuni ragazzi della zona e fonda un gruppo; l’amore per il neorealismo e per il cinema di Totò, Sordi e De Sica lo porta a chiamarlo LADRI DI BICICLETTE. Con loro Paolo rafforza le sue performance dal vivo e la creatività nello scrivere canzoni. Nel 1988 arriva finalmente il primo contratto discografico e nel Febbraio 1989, con il brano Ladri Di Biciclette, partecipano al Festival di SANREMO. Nonostante l’incredibile eliminazione ottengono un grande successo di critica e trionfano nelle classifiche di vendita. Nell’estate 1989 aprono tutti i concerti nel tour di Vasco Rossi presentando anche il nuovo singolo, Dr. Jazz & Mr. Funk. Vincono il FESTIVALBAR ed in autunno vengono premiati con il Telegatto come gruppo rivelazione dell’anno. In Settembre esce il primo album, LADRI DI BICICLETTE, che vende oltre 150.000 copie. Nel 1990 Paolo viene invitato a partecipare al primo concerto organizzato dai sindacati per la festa dei lavoratori il 1° maggio in Piazza S. Giovanni a Roma, davanti a 500.000 persone, partecipazione che si ripeterà poi negli anni seguenti. Nello stesso anno con Sotto Questo Sole, colonna sonora dell’estate, vince ancora FESTIVALBAR e rimane in vetta alle classifiche per più di sette mesi. Nel 1991 seconda partecipazione al Festival di SANREMO con Sbatti Ben Su Del Bebop ed esce FIGLI DI UN DO MINORE, secondo album dei LADRI. Alla fine dell’anno Paolo decide di proseguire da solo la sua carriera artistica e lascia la band. Nel 1993 esce il primo lavoro da solista, PAOLO BELLI & RHYTHM MACHINE. Il desiderio di fare nel campo musicale sempre nuove esperienze porta Paolo a collaborare con molti artisti, tra i quali Sam Moore, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Piero Chiambretti, Enzo Jannacci, Fabio Fazio, Litfiba, Red Ronnie, Paolo Rossi, Gialappa’s Band. Scrive canzoni con Vasco Rossi, Avion Travel e P.F.M. e viene scelto da Mogol e Mario Lavezzi per interpretare uno dei brani inclusi nell’album Voci 2. Nel 1994 esce SOLO, prodotto da Alberto Pirelli. Il videoclip del brano che lancia l’album, M’hanno lasciato qui, viene premiato da VIDEOMUSIC come migliore dell’anno. L’intensa attività discografica è affiancata da una tournèe senza fine che porta Paolo ad esibirsi in più di 90 concerti ogni anno, permettendo al pubblico di conoscere la sua grande carica e di incoronarlo “Re Del Funky”. Il 27 Settembre 1996 Paolo partecipa con grande successo al CLIO RDS LIVE 2 che si svolge a Palermo davanti a 400.000 persone Il 28 Maggio ’97 esce il nuovo singolo Uomini o Caporali, ancora una volta ispirato dal grande amore per il neo realismo e per il cinema di TOTO’. Il singolo, gettonatissimo dai network italiani, anticipa la pubblicazione di NEGRO, il nuovo album presentato in Giugno con un live tour che impegnerà Paolo e la sua Band per tutta l’estate. Per PAOLO, il 3 Maggio ’98 diventa il coronamento di un sogno. DAN AYKROYD, l’ultimo Blues Brothers, si trova in Italia per promozionare il suo nuovo film “Blues Brothers
sabato 28 giugno 2008
Peppino di Capri - Champagne
"A scrivere il brano furono Depsa, Iodice e Di Francia: allora erano molto giovani, ma già con un notevole intuito. Credevo molto in loro, li facevo lavorare nel mio ufficio: all'epoca non era facile trovare autori, perché con il successo dei cantautori tutti volevano cantare i propri brani. A fare l'arrangiamento della canzone fui io: è difficile che mi affidi ad altri, preferisco cucirmi il vestito da solo..." spiega Peppino Di Capri. "Nella versione originale il pezzo era suonato dai Rockers, il gruppo di musicisti che mi ha sempre accompagnato, fin dall'inizio della mia carriera - anche se naturalmente con dei cambiamenti di organico. Tant'è vero che quelli di 'Champagne' li chiamavo i "New Rockers". "Quando sentirono il brano, alla casa discografica ne furono entusiasti, ma mi dissero: "Questo potremmo farlo fare a Charles Aznavour, ne farebbe un grande successo". Io sarei stato semplicemente l'editore. Sulle prime accettai, però quando qualche mese dopo partecipai a Canzonissima mi ritrovai in finale, cosa che mi prese un po' di sorpresa. A quel punto bisognava scegliere una canzone forte, giocarsi il tutto per tutto. Perciò, decisi di tentare: 'Ma quale Aznavour, questa la faccio io!'... 'Champagne' giunse quinta: vinse Gigliola Cinquetti, con 'Alle porte del sole'. Tutti mi dissero: 'Oh, che peccato... Pensavamo che potesse andare meglio'. Ma io sentivo che il meglio doveva ancora venire... Forse è anche giusto che succeda così per brani che hanno uno stile classico, non legato ad un ballo o a una moda che può divertire per una sola estate e poi venire a noia. Anche all'estero è uno dei pezzi, insieme a 'Roberta', che mi chiedono di più". La canzone è firmata da Salvatore De Pasquale (in arte "Depsa"), Sergio Iodice e Mimmo Di Francia. "Sono tre autori che lavoravano con me, nel mio ufficio", dice Peppino Di Capri, che nella sua carriera ha vinto il suo secondo Sanremo proprio grazie a Depsa e Iodice. Sono loro infatti a firmare "Non lo faccio più", che si aggiudica il festival del 1976. Sempre insieme a Di Francia, invece, Depsa e Iodice nel 1977 permettono a Fred Bongusto di ottenere un discreto successo con "Balliamo", un classico dei pianobar come "Champagne". A partire dagli anni '80, Peppino Di Capri privilegia il rapporto con De Pasquale (attualmente autore di trasmissioni televisive alla Rai), col quale scrive altri brani presentati a Sanremo: "Tu cioè" (1979), "Il sognatore" (1987), "Evviva Maria" (1990). Peppino di Capri (alias Giuseppe Faiella) è nato a Capri nel 1939. Giovanissimo, canta per le truppe USA di stanza sull'isola, e familiarizza con le sonorità anglo-americane dell'epoca. All'inizio della sua carriera inanella una serie di successi impressionante: tra questi, "Malatia" (il debutto, del 1958), "Voce 'e notte", "Roberta", "Speedy Gonzales", "Let's twist again", "St. Tropez twist", "Don't play that song". Negli anni '70 il suo repertorio si riavvicina alla melodia italiana: nel 1973 vince il suo primo Festival di Sanremo con "Un grande amore e niente più" e propone a Canzonissima quello che risulterà uno dei suoi maggiori successi, "Champagne". Consolidato il suo successo come "crooner" italiano (è richiestissimo dal vivo), si fa notare anche nelle "occasioni che contano", in particolare a Sanremo: nel 1976 vince nuovamente Sanremo con "Non lo faccio più"; nel 1987 ottiene un lusinghiero successo con "Il sognatore", nel 2001 inaugura una nuova fase della sua 40ennale carriera con il brano "Pioverà", ricco di suggestioni etniche. Dal 1958 (anno in cui ha esordito con "Malatia") al 1963 (anno di "Roberta"), Peppino Di Capri è un'autentica star della musica italiana. Pochi come lui riescono a conciliare la tradizione napoletana ("I' te vurria vasà") con le novità del rock'n'roll e del twist (l'indimenticabile "St Tropez", simbolo di un'epoca). Ma a partire dall'arrivo della musica beat, l'artista napoletano viene a trovarsi tra i cantanti "superati". "Dire che negli anni '50 facevo ballare i giovani rompendo con la tradizione napoletana, con pezzi come 'Voce e' notte'. Ma ammetto che feci anche scelte discografiche sbagliate, facilitate da una crisi privata". Ecco quindi, che a metà degli anni '60 Di Capri si ritrova..."a terra. Così, all'improvviso, dopo anni di successi. Nel 1963 la casa discografica aveva rinnovato il contratto a me e alla mia band con 300 milioni, una cifra da far impallidire le star di oggi come Ramazzotti. Eppure, nel '66 ero già senza una lira e come svuotato dentro, con il forte contributo dell'avvento dei Beatles e della delusione sentimentale seguita al matrimonio con Roberta. Poi, all'inizio degli anni '
domenica 22 giugno 2008
lunedì 9 giugno 2008
Gianni Drudi e la sua musica per tutti.
Sulle colline di Rimini, risiede e compone le sue canzoni, Gianni Drudi. Autore sensibile ed ironico, polistrumentista, preferisce accompagnarsi con la chitarra e il pianoforte. La sua carriera artistica inizia negli anni ‘80, quando incide il suo primo “45 giri“ dal titolo “Come stai” e partecipa alla trasmissione “ Discoinverno “. Poi è ospite al “ Girofestival “ su RaiTre con la canzone “
Gianni Drudi - Santiago
sabato 7 giugno 2008
Nancy Pepe - Musica
Nancy Pepe - Musica
lunedì 2 giugno 2008
Denise Di Camillo
Canta Denise Di Camillo