Anzio ha reso omaggio a Lucio Battisti con il grande concerto di Villa Adele, del 29 agosto 2008. La Formula 3 ed i Dik Dik si sono esibiti in un emozionante concerto che ha ripercorso, a dieci anni dalla sua scomparsa, i grandi successi di Battisti. “Mi ritorni in mente”, quinto tributo al cantautore Lucio Battisti, è organizzato dall’Associazione Esedra che devolverà in beneficenza il ricavato della serata. “Con il ricavato della manifestazione – dice il Presidente dell’Associazione Esedra, Fabrizio Mastroddi –, oltre a sostenere l’Andos e la Banda Musicale della nostra Città, contiamo di portare avanti un importante progetto teso a promuovere corsi d’immersione subacquea per i ragazzi diversamente abili del nostro territorio”. La Formula 3 è il gruppo storico di Lucio Battisti. Negli anni ’70 ha rappresentato una fase importante per la musica italiana e per il rock “progressive”. Unica band ad aver accompagnato Lucio Battisti nei suoi rarissimi concerti, la Formula 3 debutta discograficamente nel ’69 con il 45 giri “Questo folle sentimento”, seguito poi dal primo album “Dies Irae”, prodotto dallo stesso Battisti. Nel ’71 la Formula 3 si presenta a Sanremo con “La folle corsa”, in seguito interpreta altre canzoni indimenticabili come “Sole giallo sole nero” e “Eppur mi son scordato di te”. Nel ’74 il gruppo si scioglie per ricomporsi nel ’90, anno che dà il titolo all’album “1990” che raccoglie, in versione rielaborata, i più importanti successi di Lucio Battisti, tra i quali spicca “Non è Francesca”. Nel ’92 il ritorno a Sanremo con il brano “Un frammento rosa” e nel ’94, sempre a Sanremo, con “La casa dell’imperatore”. La Formula 3 è in questo periodo impegnata in attività discografiche e concertistiche a rappresentare il “braccio rock” di Lucio Battisti. La band è ora formata da Tony Cicco (batteria e voce), Alberto Radius alla chitarra e Ciro Di Bitonto alle tastiere. I Dik Dik: Pietruccio (Pietro Montalbetti) e Lallo (Giancarlo Sbriziolo) frequentano la stessa scuola elementare, abitano nello stesso quartiere a Milano; in seguito conoscono Pepe (Erminio Salvaderi) ed è amicizia vera, sin dalla tenera età. Poi giunge la musica. Non sono figli d'arte, ma basta questa a cementarli anche artisticamente fino ad oggi: da allora li vedremo sempre inseparabili. Prima di diventare Dik Dik sono Dreamers, poi Squali. Fortificati e pieni di coraggio, pronti al grande salto, riescono ad ottenere un'audizione presso la Casa discografica Ricordi, dove, durante un provino incontrano l'allora sconosciuto Lucio Battisti, anch'egli lì per lo stesso motivo. Ottengono, con Lucio, una scrittura e collaborano entrambi con Mogol (Giulio Rapetti). Il singolo, 1-2-3, del loro debutto è presentato in anteprima da Gianni Boncompagni a Bandiera Gialla. È un buon inizio. Nasce così il gruppo - formato da Pietruccio Montalbetti, Sergio Panno (alla batteria), Mario Totaro (alle tastiere), Lallo (Giancarlo Sbriziolo - voce e chitarra) e Pepe Erminio Salvaderi (chitarra e seconda voce) - che unisce alla nuova amicizia l'arte che ognuno ha dentro di se. Il sodalizio, Battisti-Dik Dik-Mogol, dura per ben sette anni, durante i quali mette a segno molti successi discografici: Sognando la California, Il mondo è con noi, Guardo te e vedo mio figlio, Il vento, Vendo casa, Dolce di giorno, Se io fossi un falegname, Io mi fermo qui, Il primo giorno di primavera, Senza luce. Il giovane Lucio Battisti muove i primi passi nel mondo della musica imparando a suonare la chitarra da autodidatta. Si trasferisce con i genitori a Roma nel 1947, e dopo il diploma in elettrotecnica nel 1962 e un periodo di gavetta a Napoli con I Mattatori e in seguito con I Satiri, si trasferisce a Milano, dove si unisce a I Campioni, il gruppo che accompagna Tony Dallara, capitanato da Roby Matano. Battisti vivrà tutto il resto della sua vita a Milano, prima nel quartiere popolare del Giambellino, per trasferirsi negli ultimi anni della sua vita in una villa a Molteno, in Brianza. Lucio esordì come solista con il 45 giri che includeva Per una lira e Dolce di giorno, con modesti risultati di vendite, tanto che oggi il disco gode di grande considerazione nel circuito collezionistico. In un'epoca in cui il cantare d'amore e di sentimenti appariva destinato al declino a favore del diretto impegno politico di cantanti e cantautori, Battisti va in controtendenza, conquistando a queste temi un pubblico che saprà riscoprire, tra le righe dei testi delle sue canzoni, una quotidianità della vita di coppia trascurata dalla canzone d'amore tradizionale. In quell'anno, matura la decisione di non fare più esibizioni pubbliche, rifiutandosi di partecipare al Festival di Sanremo ed a Canzonissima, manifestazioni da lui ritenute non adatte ad un discorso artistico di qualità, tanto è vero che non vi porterà più sue canzoni neanche come. Quanto ai concerti, dopo un breve tour con la Formula Tre che pure ebbe notevole successo, deciderà di non farne più, manifestando l'intenzione di ritagliarsi uno spazio per la propria vita privata e per la propria ricerca artistica, che a suo dire sarebbe stato sacrificato altrimenti al correre "tra un aereo e l'altro". Non si lascerà più fotografare - se non dal fotografo della Numero Uno, Cesare Monti, e quasi esclusivamente per le copertine dei dischi - e svilupperà sempre più una sinergia artistica e umana con Mogol, che da allora fino al 1980 non scriverà più testi per altri interpreti. Il 1976 si conclude con due notizie choc: Battisti si sposa con la sua compagna e, coincidente con questo annuncio, è dichiarato il suo definitivo ritiro dalla scena pubblica italiana. L'ultima tournée è con i Formula Tre, al termine della quale il cantante annuncia in un'intervista: "Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro". Dopo una lunga malattia, forse motivo del suo progressivo allontanamento dalla vita pubblica, Lucio Battisti muore nell'ospedale San Paolo di Milano il 9 settembre 1998 all'età di 55 anni; ai funerali, celebratisi a Molteno, dove è sepolto, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol, a riconferma della ricomposizione almeno umana del sodalizio. La sua tomba, molto semplice, rimane una costante meta di pellegrinaggi. La scomparsa di Lucio Battisti ha suscitato notevole cordoglio ed, al tempo stesso, ridestato un vero e proprio "culto" per l'artista e per la sua musica; culto che sembra non avere mai fine e che ricorda da vicino quanto già constatato per grandi artisti stranieri quali Elvis Presley, o i Beatles dopo il loro scioglimento. Di là della sua pur vasta produzione, sia in brani da lui direttamente incisi, sia in canzoni affidate ad altri artisti, Lucio Battisti è un artista che ha lasciato un'impronta significativa nella musica italiana contemporanea. Lo stile compositivo di Battisti, contraddistintosi per aver saputo sapientemente coniugare la tradizione italiana con le più avanzate sonorità d'oltreoceano (da quelle Rhythm & Blues da lui predilette, sino alla disco music), insieme al particolare uso della voce, una "voce afona" usata quasi come uno strumento da parte di un artista che ha sempre umilmente riconosciuto i propri limiti vocali, ha impresso una svolta al panorama della canzone italiana. La serata di Anzio ha ricreato i magici momenti degli anni e della musica di Lucio Battisti, prima, con una bellissima sorpresa quando la banda musicale “Città di Anzio” si è presentata al gran completo davanti al palco di Villa Adele ed ha eseguito “Acqua azzurra acqua chiara riscuotendo il gradimento del pubblico che ha riempito, fino all’inverosimile, il teatro. Lo spettacolo è iniziato con la presentazione, di Francesca Cavallo, speaker di radio Enea, dell’Associazione “Esedra” a cui va il plauso per l’organizzazione dell’evento. A seguire l’entrata in scena della Formula 3 che, per oltre un’ora, hanno deliziato i presenti con molti brani di Lucio, in versione rockeggiante. Subito dopo sul palco hanno preso posto sul palcoscenico i Dik Dik con due ore di musica dedicata al mitico Battisti. Questi “ragazzi” degli anni 60-70 hanno fatto sentire più giovani i loro fan accorsi da ogni parte della regione, la loro verve ha contagiato tutti. Tutti hanno ballato e cantato le canzoni più belle della musica italiana, quelle che portano la firma di Battisti e Mogol, appunto. La serata è terminata con i fuochi d’artificio ed i due gruppi musicali disponibili a firmare autografi ed a farsi fotografare con i fan. Perfetto il servizio d’ordine. Appuntamento all’edizione del 2009.
I video (musicali e non) più interessanti. Anche tu puoi inviare le tue produzioni a: acchiappaospiti@posta.it
domenica 31 agosto 2008
Anzio: Tributo a Lucio Battisti
Anzio ha reso omaggio a Lucio Battisti con il grande concerto di Villa Adele, del 29 agosto 2008. La Formula 3 ed i Dik Dik si sono esibiti in un emozionante concerto che ha ripercorso, a dieci anni dalla sua scomparsa, i grandi successi di Battisti. “Mi ritorni in mente”, quinto tributo al cantautore Lucio Battisti, è organizzato dall’Associazione Esedra che devolverà in beneficenza il ricavato della serata. “Con il ricavato della manifestazione – dice il Presidente dell’Associazione Esedra, Fabrizio Mastroddi –, oltre a sostenere l’Andos e la Banda Musicale della nostra Città, contiamo di portare avanti un importante progetto teso a promuovere corsi d’immersione subacquea per i ragazzi diversamente abili del nostro territorio”. La Formula 3 è il gruppo storico di Lucio Battisti. Negli anni ’70 ha rappresentato una fase importante per la musica italiana e per il rock “progressive”. Unica band ad aver accompagnato Lucio Battisti nei suoi rarissimi concerti, la Formula 3 debutta discograficamente nel ’69 con il 45 giri “Questo folle sentimento”, seguito poi dal primo album “Dies Irae”, prodotto dallo stesso Battisti. Nel ’71 la Formula 3 si presenta a Sanremo con “La folle corsa”, in seguito interpreta altre canzoni indimenticabili come “Sole giallo sole nero” e “Eppur mi son scordato di te”. Nel ’74 il gruppo si scioglie per ricomporsi nel ’90, anno che dà il titolo all’album “1990” che raccoglie, in versione rielaborata, i più importanti successi di Lucio Battisti, tra i quali spicca “Non è Francesca”. Nel ’92 il ritorno a Sanremo con il brano “Un frammento rosa” e nel ’94, sempre a Sanremo, con “La casa dell’imperatore”. La Formula 3 è in questo periodo impegnata in attività discografiche e concertistiche a rappresentare il “braccio rock” di Lucio Battisti. La band è ora formata da Tony Cicco (batteria e voce), Alberto Radius alla chitarra e Ciro Di Bitonto alle tastiere. I Dik Dik: Pietruccio (Pietro Montalbetti) e Lallo (Giancarlo Sbriziolo) frequentano la stessa scuola elementare, abitano nello stesso quartiere a Milano; in seguito conoscono Pepe (Erminio Salvaderi) ed è amicizia vera, sin dalla tenera età. Poi giunge la musica. Non sono figli d'arte, ma basta questa a cementarli anche artisticamente fino ad oggi: da allora li vedremo sempre inseparabili. Prima di diventare Dik Dik sono Dreamers, poi Squali. Fortificati e pieni di coraggio, pronti al grande salto, riescono ad ottenere un'audizione presso la Casa discografica Ricordi, dove, durante un provino incontrano l'allora sconosciuto Lucio Battisti, anch'egli lì per lo stesso motivo. Ottengono, con Lucio, una scrittura e collaborano entrambi con Mogol (Giulio Rapetti). Il singolo, 1-2-3, del loro debutto è presentato in anteprima da Gianni Boncompagni a Bandiera Gialla. È un buon inizio. Nasce così il gruppo - formato da Pietruccio Montalbetti, Sergio Panno (alla batteria), Mario Totaro (alle tastiere), Lallo (Giancarlo Sbriziolo - voce e chitarra) e Pepe Erminio Salvaderi (chitarra e seconda voce) - che unisce alla nuova amicizia l'arte che ognuno ha dentro di se. Il sodalizio, Battisti-Dik Dik-Mogol, dura per ben sette anni, durante i quali mette a segno molti successi discografici: Sognando la California, Il mondo è con noi, Guardo te e vedo mio figlio, Il vento, Vendo casa, Dolce di giorno, Se io fossi un falegname, Io mi fermo qui, Il primo giorno di primavera, Senza luce. Il giovane Lucio Battisti muove i primi passi nel mondo della musica imparando a suonare la chitarra da autodidatta. Si trasferisce con i genitori a Roma nel 1947, e dopo il diploma in elettrotecnica nel 1962 e un periodo di gavetta a Napoli con I Mattatori e in seguito con I Satiri, si trasferisce a Milano, dove si unisce a I Campioni, il gruppo che accompagna Tony Dallara, capitanato da Roby Matano. Battisti vivrà tutto il resto della sua vita a Milano, prima nel quartiere popolare del Giambellino, per trasferirsi negli ultimi anni della sua vita in una villa a Molteno, in Brianza. Lucio esordì come solista con il 45 giri che includeva Per una lira e Dolce di giorno, con modesti risultati di vendite, tanto che oggi il disco gode di grande considerazione nel circuito collezionistico. In un'epoca in cui il cantare d'amore e di sentimenti appariva destinato al declino a favore del diretto impegno politico di cantanti e cantautori, Battisti va in controtendenza, conquistando a queste temi un pubblico che saprà riscoprire, tra le righe dei testi delle sue canzoni, una quotidianità della vita di coppia trascurata dalla canzone d'amore tradizionale. In quell'anno, matura la decisione di non fare più esibizioni pubbliche, rifiutandosi di partecipare al Festival di Sanremo ed a Canzonissima, manifestazioni da lui ritenute non adatte ad un discorso artistico di qualità, tanto è vero che non vi porterà più sue canzoni neanche come. Quanto ai concerti, dopo un breve tour con la Formula Tre che pure ebbe notevole successo, deciderà di non farne più, manifestando l'intenzione di ritagliarsi uno spazio per la propria vita privata e per la propria ricerca artistica, che a suo dire sarebbe stato sacrificato altrimenti al correre "tra un aereo e l'altro". Non si lascerà più fotografare - se non dal fotografo della Numero Uno, Cesare Monti, e quasi esclusivamente per le copertine dei dischi - e svilupperà sempre più una sinergia artistica e umana con Mogol, che da allora fino al 1980 non scriverà più testi per altri interpreti. Il 1976 si conclude con due notizie choc: Battisti si sposa con la sua compagna e, coincidente con questo annuncio, è dichiarato il suo definitivo ritiro dalla scena pubblica italiana. L'ultima tournée è con i Formula Tre, al termine della quale il cantante annuncia in un'intervista: "Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro". Dopo una lunga malattia, forse motivo del suo progressivo allontanamento dalla vita pubblica, Lucio Battisti muore nell'ospedale San Paolo di Milano il 9 settembre 1998 all'età di 55 anni; ai funerali, celebratisi a Molteno, dove è sepolto, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol, a riconferma della ricomposizione almeno umana del sodalizio. La sua tomba, molto semplice, rimane una costante meta di pellegrinaggi. La scomparsa di Lucio Battisti ha suscitato notevole cordoglio ed, al tempo stesso, ridestato un vero e proprio "culto" per l'artista e per la sua musica; culto che sembra non avere mai fine e che ricorda da vicino quanto già constatato per grandi artisti stranieri quali Elvis Presley, o i Beatles dopo il loro scioglimento. Di là della sua pur vasta produzione, sia in brani da lui direttamente incisi, sia in canzoni affidate ad altri artisti, Lucio Battisti è un artista che ha lasciato un'impronta significativa nella musica italiana contemporanea. Lo stile compositivo di Battisti, contraddistintosi per aver saputo sapientemente coniugare la tradizione italiana con le più avanzate sonorità d'oltreoceano (da quelle Rhythm & Blues da lui predilette, sino alla disco music), insieme al particolare uso della voce, una "voce afona" usata quasi come uno strumento da parte di un artista che ha sempre umilmente riconosciuto i propri limiti vocali, ha impresso una svolta al panorama della canzone italiana. La serata di Anzio ha ricreato i magici momenti degli anni e della musica di Lucio Battisti, prima, con una bellissima sorpresa quando la banda musicale “Città di Anzio” si è presentata al gran completo davanti al palco di Villa Adele ed ha eseguito “Acqua azzurra acqua chiara riscuotendo il gradimento del pubblico che ha riempito, fino all’inverosimile, il teatro. Lo spettacolo è iniziato con la presentazione, di Francesca Cavallo, speaker di radio Enea, dell’Associazione “Esedra” a cui va il plauso per l’organizzazione dell’evento. A seguire l’entrata in scena della Formula 3 che, per oltre un’ora, hanno deliziato i presenti con molti brani di Lucio, in versione rockeggiante. Subito dopo sul palco hanno preso posto sul palcoscenico i Dik Dik con due ore di musica dedicata al mitico Battisti. Questi “ragazzi” degli anni 60-70 hanno fatto sentire più giovani i loro fan accorsi da ogni parte della regione, la loro verve ha contagiato tutti. Tutti hanno ballato e cantato le canzoni più belle della musica italiana, quelle che portano la firma di Battisti e Mogol, appunto. La serata è terminata con i fuochi d’artificio ed i due gruppi musicali disponibili a firmare autografi ed a farsi fotografare con i fan. Perfetto il servizio d’ordine. Appuntamento all’edizione del 2009.
mercoledì 27 agosto 2008
Anzio sotto le stelle con i ragazzi di Amici 2008
L’età media dei presenti alla serata dei ragazzi di “Amici” ad Anzio è stata di dodici anni. Il teatro di Villa Adele è stato invaso da una miriade di ragazzine e ragazzine che ha preso d’assalto i ragazzi di “Amici di Maria De Filippi” che si sono esibiti sul palco del teatro all’aperto. I “magnifici sei” erano Pasqualino Maione, Giuseppe Salsetta, Simonetta Spiri, Cassandra De Rosa, Maria Luigia Larocca e Cristina Da Villanova. L’entusiasmo dei presenti ha accompagnato l’esibizione canora e le imitazioni di Paky Maione, mentre Giuseppe, Cassandra, Maria Luigia e Simonetta hanno presentato i loro cavalli di battaglia della trasmissione della De Filippi, anche esibendosi in duetti; a completare lo spettacolo la danza di Cristina. I protagonisti di “Anzio sotto le stelle” sono tutti ragazzi poco più che ventenni che hanno un’unica grand’aspirazione, quella di diventare stelle dello spettacolo. Pasqualino è nato in Germania, ma ora vive a Cicciano, in provincia di Napoli con i genitori ed il fratello, per mantenersi ha fatto pianobar, feste in piazza ed il servizio civile per aiutare i più bisognosi. Giuseppe è nato a Gela (Caltanissetta) dove vive con la sua famiglia. Per mantenersi ha svolto vari lavori tra cui quello d’idraulico. Simonetta è nata a Sassari, dove vive con la sua famiglia. Tra i vari lavori svolti ha fatto la cantante animatrice a bordo delle navi da crociera. Cristina proviene da Lecce dove vive con il padre e la madre. Cassandra proviene da Firenze dove vive con la madre. Maria Luigia proviene da Sassuolo, dove vive con la sua famiglia, non sopporta la falsità, l'arroganza e la maleducazione. Lo show è stato molto gradito ai giovanissimi presenti che dopo lo spettacolo sono riusciti ad avere autografi e farsi fotografare con i ragazzi di “Amici”. Molto bello il gesto di Giuseppe e Cassandra che, sono scesi giù dal palco per salutare il gruppo di disabili presente a Villa Adele, segno di grand’umanità e professionalità. Ricordiamo che l’organizzazione è di Fabio Marini. L’evento era inserito in “AnzioEstateBlu
martedì 5 agosto 2008
Anzio: Alex Britti in concerto
Finalmente un grande nome per un grande concerto ad Anzio; Alex Britti s’è esibito, con il tour 2008, al teatro di Villa Adele, la sera del 4 agosto 2008, regalando al numeroso pubblico presente due ore di musica di alto livello. Britti è sicuramente uno dei più grandi chitarristi del panorama musicale europeo e l’ha dimostrato ad Anzio, non abbandonando mai il suo strumento preferito che diventa parte integrante dell’artista. "...suonavo il blues, il jazz qualche volta m'assaliva di nascosto, però per i cantautori c'era sempre posto... ed anche se il mio suono può sembrarvi strano - Io faccio pop italiano". Questa rappresenta la dichiarazione d'intenti che Alex Britti ha posto tra le note ed i colori di "It. Pop", il brano che dà il titolo al suo primo album, pubblicato ad ottobre 1998. Questo vero e proprio "manifesto del Britti Pensiero" riassume le principali caratteristiche della proposta musicale di Alex. Sul palco di Villa Adele Alex ha presentato tutti i brani della sua carriera che dura, ormai da dieci anni, tra cui "Solo una volta (o tutta la vita)", "Oggi sono io", una splendida ballata che interpreta con grande scioltezza e coinvolgimento emotivo, "Mi piaci", trascinante filastrocca che impazza per tutta l'estate 1999, "Se non ci sei", "
sabato 5 luglio 2008
Vittorio Alescio: 11 Settembre
Chi ha avuto il privilegio di incontrare Vittorio Alescio non può non essere stato attratto da quella sua espressione bambina, un sognatore affabile e di semplice cordialità. A volte capita di incontrarlo in qualche festa o in ristoranti dei Castelli Romani dove frequentemente è invitato per rendere le serate più poetiche.
giovedì 3 luglio 2008
PFM - Impressioni di settembre
Eros Ramazzotti - Musica é
Orme - Amico di ieri
martedì 1 luglio 2008
Dennis - Come Bambi
Rieccolo in pista, dopo appena un anno di silenzio, al suo terzo album. Dennis, il cantante triestino nato artisticamente dopo la prima edizione di “Amici” (allora era “Saranno Famosi”). “Buone sensazioni” comprende dieci brani inediti scritti, fra gli altri da Adelio Cogliati, uno dei più fidati collaboratori di Eros Ramazzotti ed Alfredo Rizzo, per tanti anni uno dei parolieri di fiducia di Paola Turci, per la quale scrisse fra le altre “Bambini” (vinse Sanremo nel 1989, categoria esordienti) e “Ringrazio Dio”, oltrechè dallo stesso Tennis, coatore del brano “Sole d’estate”. Nelle radio è in circolazione il singolo di lancio, “Come Bambi”.
lunedì 30 giugno 2008
Domenico Modugno - Che me importa a me del 1964
Nel 1964 Modugno decide di cambiare casa discografica per passare alla Curci, e la prima incisione con la nuova etichetta è la canzone Tu si' 'na cosa grande, che vince il Festival di Napoli di quell'anno. La Fonit Cetra decide di sfruttare il successo della canzone e pubblica un 45 giri con una registrazione dello stesso brano che Modugno aveva effettuato qualche mese prima; inoltre ristampa molti vecchi 45 giri del cantautore con nuovo numero di catalogo e, infine, dà alle stampe anche un 33 giri intitolato Modugno con alcune vecchie canzoni e tre inediti su LP, Tu si' 'na cosa grande, Che me ne importa...a me, che aveva partecipato al Festival di Sanremo 1964, e La mamma, cover di un brano di Charles Aznavour (scritto insieme a Robert Gall, paroliere padre della cantante Françoise Gall).
Paolo Belli
Paolo Belli a sei anni prende già lezioni di pianoforte e a tredici, dopo essersi iscritto al conservatorio di Reggio Emilia, comincia a comporre le prime canzoni ispirato dal Rhythm & Blues. Di notte suona nei locali e di giorno, per guadagnare, fa mille mestieri. Alla fine dell’84 incontra alcuni ragazzi della zona e fonda un gruppo; l’amore per il neorealismo e per il cinema di Totò, Sordi e De Sica lo porta a chiamarlo LADRI DI BICICLETTE. Con loro Paolo rafforza le sue performance dal vivo e la creatività nello scrivere canzoni. Nel 1988 arriva finalmente il primo contratto discografico e nel Febbraio 1989, con il brano Ladri Di Biciclette, partecipano al Festival di SANREMO. Nonostante l’incredibile eliminazione ottengono un grande successo di critica e trionfano nelle classifiche di vendita. Nell’estate 1989 aprono tutti i concerti nel tour di Vasco Rossi presentando anche il nuovo singolo, Dr. Jazz & Mr. Funk. Vincono il FESTIVALBAR ed in autunno vengono premiati con il Telegatto come gruppo rivelazione dell’anno. In Settembre esce il primo album, LADRI DI BICICLETTE, che vende oltre 150.000 copie. Nel 1990 Paolo viene invitato a partecipare al primo concerto organizzato dai sindacati per la festa dei lavoratori il 1° maggio in Piazza S. Giovanni a Roma, davanti a 500.000 persone, partecipazione che si ripeterà poi negli anni seguenti. Nello stesso anno con Sotto Questo Sole, colonna sonora dell’estate, vince ancora FESTIVALBAR e rimane in vetta alle classifiche per più di sette mesi. Nel 1991 seconda partecipazione al Festival di SANREMO con Sbatti Ben Su Del Bebop ed esce FIGLI DI UN DO MINORE, secondo album dei LADRI. Alla fine dell’anno Paolo decide di proseguire da solo la sua carriera artistica e lascia la band. Nel 1993 esce il primo lavoro da solista, PAOLO BELLI & RHYTHM MACHINE. Il desiderio di fare nel campo musicale sempre nuove esperienze porta Paolo a collaborare con molti artisti, tra i quali Sam Moore, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Piero Chiambretti, Enzo Jannacci, Fabio Fazio, Litfiba, Red Ronnie, Paolo Rossi, Gialappa’s Band. Scrive canzoni con Vasco Rossi, Avion Travel e P.F.M. e viene scelto da Mogol e Mario Lavezzi per interpretare uno dei brani inclusi nell’album Voci 2. Nel 1994 esce SOLO, prodotto da Alberto Pirelli. Il videoclip del brano che lancia l’album, M’hanno lasciato qui, viene premiato da VIDEOMUSIC come migliore dell’anno. L’intensa attività discografica è affiancata da una tournèe senza fine che porta Paolo ad esibirsi in più di 90 concerti ogni anno, permettendo al pubblico di conoscere la sua grande carica e di incoronarlo “Re Del Funky”. Il 27 Settembre 1996 Paolo partecipa con grande successo al CLIO RDS LIVE 2 che si svolge a Palermo davanti a 400.000 persone Il 28 Maggio ’97 esce il nuovo singolo Uomini o Caporali, ancora una volta ispirato dal grande amore per il neo realismo e per il cinema di TOTO’. Il singolo, gettonatissimo dai network italiani, anticipa la pubblicazione di NEGRO, il nuovo album presentato in Giugno con un live tour che impegnerà Paolo e la sua Band per tutta l’estate. Per PAOLO, il 3 Maggio ’98 diventa il coronamento di un sogno. DAN AYKROYD, l’ultimo Blues Brothers, si trova in Italia per promozionare il suo nuovo film “Blues Brothers
sabato 28 giugno 2008
Peppino di Capri - Champagne
"A scrivere il brano furono Depsa, Iodice e Di Francia: allora erano molto giovani, ma già con un notevole intuito. Credevo molto in loro, li facevo lavorare nel mio ufficio: all'epoca non era facile trovare autori, perché con il successo dei cantautori tutti volevano cantare i propri brani. A fare l'arrangiamento della canzone fui io: è difficile che mi affidi ad altri, preferisco cucirmi il vestito da solo..." spiega Peppino Di Capri. "Nella versione originale il pezzo era suonato dai Rockers, il gruppo di musicisti che mi ha sempre accompagnato, fin dall'inizio della mia carriera - anche se naturalmente con dei cambiamenti di organico. Tant'è vero che quelli di 'Champagne' li chiamavo i "New Rockers". "Quando sentirono il brano, alla casa discografica ne furono entusiasti, ma mi dissero: "Questo potremmo farlo fare a Charles Aznavour, ne farebbe un grande successo". Io sarei stato semplicemente l'editore. Sulle prime accettai, però quando qualche mese dopo partecipai a Canzonissima mi ritrovai in finale, cosa che mi prese un po' di sorpresa. A quel punto bisognava scegliere una canzone forte, giocarsi il tutto per tutto. Perciò, decisi di tentare: 'Ma quale Aznavour, questa la faccio io!'... 'Champagne' giunse quinta: vinse Gigliola Cinquetti, con 'Alle porte del sole'. Tutti mi dissero: 'Oh, che peccato... Pensavamo che potesse andare meglio'. Ma io sentivo che il meglio doveva ancora venire... Forse è anche giusto che succeda così per brani che hanno uno stile classico, non legato ad un ballo o a una moda che può divertire per una sola estate e poi venire a noia. Anche all'estero è uno dei pezzi, insieme a 'Roberta', che mi chiedono di più". La canzone è firmata da Salvatore De Pasquale (in arte "Depsa"), Sergio Iodice e Mimmo Di Francia. "Sono tre autori che lavoravano con me, nel mio ufficio", dice Peppino Di Capri, che nella sua carriera ha vinto il suo secondo Sanremo proprio grazie a Depsa e Iodice. Sono loro infatti a firmare "Non lo faccio più", che si aggiudica il festival del 1976. Sempre insieme a Di Francia, invece, Depsa e Iodice nel 1977 permettono a Fred Bongusto di ottenere un discreto successo con "Balliamo", un classico dei pianobar come "Champagne". A partire dagli anni '80, Peppino Di Capri privilegia il rapporto con De Pasquale (attualmente autore di trasmissioni televisive alla Rai), col quale scrive altri brani presentati a Sanremo: "Tu cioè" (1979), "Il sognatore" (1987), "Evviva Maria" (1990). Peppino di Capri (alias Giuseppe Faiella) è nato a Capri nel 1939. Giovanissimo, canta per le truppe USA di stanza sull'isola, e familiarizza con le sonorità anglo-americane dell'epoca. All'inizio della sua carriera inanella una serie di successi impressionante: tra questi, "Malatia" (il debutto, del 1958), "Voce 'e notte", "Roberta", "Speedy Gonzales", "Let's twist again", "St. Tropez twist", "Don't play that song". Negli anni '70 il suo repertorio si riavvicina alla melodia italiana: nel 1973 vince il suo primo Festival di Sanremo con "Un grande amore e niente più" e propone a Canzonissima quello che risulterà uno dei suoi maggiori successi, "Champagne". Consolidato il suo successo come "crooner" italiano (è richiestissimo dal vivo), si fa notare anche nelle "occasioni che contano", in particolare a Sanremo: nel 1976 vince nuovamente Sanremo con "Non lo faccio più"; nel 1987 ottiene un lusinghiero successo con "Il sognatore", nel 2001 inaugura una nuova fase della sua 40ennale carriera con il brano "Pioverà", ricco di suggestioni etniche. Dal 1958 (anno in cui ha esordito con "Malatia") al 1963 (anno di "Roberta"), Peppino Di Capri è un'autentica star della musica italiana. Pochi come lui riescono a conciliare la tradizione napoletana ("I' te vurria vasà") con le novità del rock'n'roll e del twist (l'indimenticabile "St Tropez", simbolo di un'epoca). Ma a partire dall'arrivo della musica beat, l'artista napoletano viene a trovarsi tra i cantanti "superati". "Dire che negli anni '50 facevo ballare i giovani rompendo con la tradizione napoletana, con pezzi come 'Voce e' notte'. Ma ammetto che feci anche scelte discografiche sbagliate, facilitate da una crisi privata". Ecco quindi, che a metà degli anni '60 Di Capri si ritrova..."a terra. Così, all'improvviso, dopo anni di successi. Nel 1963 la casa discografica aveva rinnovato il contratto a me e alla mia band con 300 milioni, una cifra da far impallidire le star di oggi come Ramazzotti. Eppure, nel '66 ero già senza una lira e come svuotato dentro, con il forte contributo dell'avvento dei Beatles e della delusione sentimentale seguita al matrimonio con Roberta. Poi, all'inizio degli anni '
domenica 22 giugno 2008
lunedì 9 giugno 2008
Gianni Drudi e la sua musica per tutti.
Sulle colline di Rimini, risiede e compone le sue canzoni, Gianni Drudi. Autore sensibile ed ironico, polistrumentista, preferisce accompagnarsi con la chitarra e il pianoforte. La sua carriera artistica inizia negli anni ‘80, quando incide il suo primo “45 giri“ dal titolo “Come stai” e partecipa alla trasmissione “ Discoinverno “. Poi è ospite al “ Girofestival “ su RaiTre con la canzone “
Gianni Drudi - Santiago
sabato 7 giugno 2008
Nancy Pepe - Musica
Nancy Pepe - Musica
lunedì 2 giugno 2008
Denise Di Camillo
Canta Denise Di Camillo
venerdì 30 maggio 2008
Anzio: Ghost in concerto - 15 luglio 2007
Alex ed Enrico Magistri, in arte "GHOST", due fratelli romani legati da una profonda passione per la musica, manifestano la loro attitudine artistica nei primi anni '90, quando giovanissimi formano una Band e cominciano a suonare in locali e piazze dell'ambiente romano. Tra il 1993 e il 1995 maturano un'ottima esperienza LIVE. Nel maggio del '95 vincono la finale regionale del concorso "EMERGENZA ROCK", ricevendo poi il 1° premio della critica nel corso della finale nazionale, svoltasi al PALATRUSSARDI di MILANO. Nel 1997 raggiungono la pre-Finale al Festival di Castrocaro Terme. Nel 2000 sono ospiti a "SANREMO ROCK" (PALA-RTL), dove riscuotono un ottimo successo. Nel giugno 2001 esce il loro primo singolo, dal titolo CRESCERO' il brano rimane in programmazione per tre mesi su Radio Italia e Video Italia. I GHOST vengono inseriti nel cast del "Giro l'Italia Tour" e del tour di Radio Lattemiele. Contemporaneamente sviluppano un'intensa attivita' LIVE in tutta la penisola, riscuotendo ovunque notevoli consensi e grande partecipazione di pubblico, consolidandosi come "BAND LIVE" di ottimo livello. Nell'estate 2002 alcune serate del Tour vengono riprese dalle telecamere di CANALE 5 ed alcuni frammenti vanno in onda durante la nota trasmissione "VERISSIMO". L'attivita' LIVE dei GHOST continua incessantemente negli anni successivi, sviluppando importanti collaborazioni con artisti del calibro di Franco Fasano, Gatto Panceri, Rita Pavone, Formula 3 ed altri. Nel 2005 i GHOST partecipano al Festival del Talento (RAIUNO), sono ospiti di "MATTINA IN FAMIGLIA" (RAIDUE), diventano
Ghost - Farfallina
Manuela Villa a Tremensuoli - 14 agosto 2007
giovedì 29 maggio 2008
Futura Linari: Un intreccio, un'emozione
Futura Linari nasce a Firenze il 4 ottobre 1986, vive attualmente a Prato. Cantante figlia d’arte, i genitori sono musicisti, portata anche per la recitazione e il disegno tanto che ha conseguito il diploma di maturità in Grafica Pubblicitaria. Nata in mezzo a “microfoni e pentagrammi” inizia fin da giovanissima a mostrare qualità interesse e vocazione musicale, lasciando emergere un grintoso ascendente nei confronti del pubblico. Ha la passione per le piante, vorrebbe fare la botanica, ma il suo “sogno nel cassetto” è quello di rimanere nell’ambiente dello spettacolo televisivo. Ama scrivere le sue canzoni, mangiare la neve, ama gli animali, in particolare i gatti perché rispecchiano il suo temperamento indipendente, adora a tal punto la sua gatta Minù da considerarla come una sorella. Ci tiene che si sappia che tifa per la Fiorentina. Le piace la vita all’aria aperta, ma soprattutto non disdegna di passare una serata godendosi un bel film in TV, davanti ad un bel piatto fumante di spaghetti al pomodoro. Ha studiato canto si è esibita fin da giovanissima come “apripista” in concerti, feste popolari, concorsi regionali e Piano Bar con disinvoltura e grinta, tanto da essere ben presto definita dagli addetti ai lavori: “la voce nera”. Ha partecipato a numerosi concorsi canori quali: Fiorino d’oro, Festival di Saint Vincent, Palco d’oro, Cantagrillo ed altri, piazzandosi sempre nelle prime tre posizioni e ricevendo spesso premi speciali della critica e dalla giuria per l’estensione vocale. Ha partecipato come ospite a trasmissioni televisive regionali: “La Frustata ” su TVR, “Manicomio”, “Cose di Casa Nostra” su TV PRATO, “Un Volto per il Cinema”. Contattata da numerosi autori di prestigio, inizia la collaborazione per intraprendere la carriera discografica e produce il suo primo singolo “Sole” il pezzo si può ascoltare in alcune emittenti radiofoniche regionali; con questo brano Futura si è conquistata una popolarità inaspettata, vista la richiesta telefonica, collezionando così numerosi articoli stampa su i più prestigiosi quotidiani quali: La Nazione. Futura ha una sua particolarità che la caratterizza in modo quasi maniacale… IL SUO QUOTIDIANO è OSSESSIONATO DAL COLORE VERDE LIMONE ACCESO, acquista abiti color verde mela, ha persino gli asciugamani del bagno con la scala cromatica del verde, slip, accessori…tutto sulla scala del verde! Orecchini con smeraldi, perfino jeans e lenti a contatto, anche i suoi capelli sono sempre in stravagante movimento cromatico variando sulla scala di questo colore. Futura ha mostrato fin da giovanissima un carattere carismatico ed una presenza fortemente televisiva ed empatica. Info: 057425363 - 3471159444 e-mail: luielei.musica@tiscali.it
FUTURA LINARI - Un'intreccio, un'emozione - da MilleVoci 2008
Il Giardino dei Semplici
Il gruppo nasce agli inizi del
GIARDINO DEI SEMPLICI, Medley - da MilleVoci 2008